Lotta alla dispersione scolastica: la “cultura della cura” per salvare i nostri ragazzi

Conquiste del Lavoro – Anno 2024 – Sabato 23 Novembre
Benessere a scuola, contrasto al disagio e lotta alla dispersione scolastica: temi cruciali che richiedono interventi urgenti e concreti, come dimostrano drammaticamente le cronache recenti. Affrontare queste sfide parte necessariamente dalla formazione degli insegnanti, un elemento chiave per costruire un ambiente scolastico più sano e inclusivo. I dati parlano chiaro: è in aumento il disagio emotivo, psicologico e relazionale tra preadolescenti e adolescenti, un fenomeno che non riguarda solo il nostro Paese. Lo conferma il Centro Studi Contesti, Affetti e Relazioni Educative (CARE) dell’Università Cattolica, un centro di ricerca pedagogica e interdisciplinare impegnato a promuovere una “cultura della cura” nei contesti educativi, sociali e sanitari. CARE si propone di sviluppare competenze affettive e relazionali, prevenire e combattere le povertà educative, difendere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, promuovere il benessere individuale e sociale, e prendersi cura della comunità educante nel suo insieme. L’obiettivo è chiaro: creare spazi educativi in cui ogni giovane possa crescere e imparare in un clima sereno e stimolante. Prevenire il disagio scolastico significa intervenire in anticipo, coinvolgendo non solo gli studenti, ma anche insegnanti e genitori, in un processo di formazione continua e condivisione di competenze. L’idea alla base di questo percorso è semplice ma ambiziosa: il contrasto alla dispersione scolastica e al disagio giovanile non può prescindere dalla promozione di un autentico benessere emotivo e relazionale all’interno dei contesti educativi. Si tratta di un benessere che non riguarda soltanto gli studenti, ma anche gli insegnanti, che ogni giorno affrontano la complessità delle dinamiche scolastiche. Il centro ha scelto di investire in un progetto a lungo termine, con l’obiettivo di costruire solide basi per una relazione educativa efficace e positiva. Questo percorso formativo si sviluppa su un triennio, offrendo un mix di attività teoriche e laboratoriali, che coinvolgono docenti di scuole di ogni ordine e grado. L’intento è quello di lavorare su competenze emotive e relazionali che risultano essere trasversali e valide a prescindere dall’età degli studenti. Creare una comunità di apprendimento, che riconosce l’importanza di una scuola aperta al dialogo con il territorio, coinvolgendo i genitori come parte integrante della comunità educante. Un clima di benessere è essenziale non solo per favorire l’apprendimento, ma anche per vivere l’esperienza scolastica in modo positivo e per formare individui capaci di vivere in società in maniera equilibrata. Le competenze affettive e relazionali non sono solo qualità personali, ma requisiti professionali fondamentali, da sviluppare costantemente per creare un ambiente di accoglienza e supporto. Affrontare il disagio emotivo richiede un intervento sinergico tra scuola, famiglie e servizi, poiché azioni isolate, soprattutto se non sistemiche, si sono dimostrate inefficaci.