Inquinamento e clima estremo: i neonati tra le prime vittime,urgono azioni per città a misura di bambino

Conquiste del Lavoro – Anno 2024 – Sabato 2 Novembre
L’ i n q u i n a m e n t o ambientale e il cambiamento climatico rappresentano oggi alcune delle principali minacce per la salute dei neonati, esponendo i più piccoli a rischi che iniziano già in utero e possono protrarsi per tutta la vita. Numerosi studi dimostrano come feti e neonati siano particolarmente vulnerabili all’esposizione a inquinanti atmosferici e condizioni estreme di temperatura, con effetti che possono andare da problemi respiratori e cardiovascolari a disturbi neurologici, e addirittura aumentare il rischio di mortalità. Durante il recente Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia (SIN), e stato evidenziato come l’esposizione prenatale agli inquinanti comporti una perdita di salute progressiva e duratura, anche a bassi livelli di esposizione. Studi scientifici hanno riscontrato che bambini esposti fin da piccoli a inquinanti come il particolato fine (PM2.5 e PM10) e gas nocivi (NO2 e ozono) possono sviluppare asma, malattie croniche respiratorie, riduzione della funzione polmonare e danni al sistema nervoso, con potenziali conseguenze anche cognitive e comportamentali. I bambini sono particolarmente esposti ai rischi legati all’esposoma urbano, un termine che descrive la somma dei fattori ambientali a cui una persona è esposta vivendo in città, come inquinamento dell’aria, rumore e condizioni climatiche. Studi recenti dell’UNICEF mostrano come in Europa e Asia Centrale, ogni settimana, circa 90 bambini sotto l’anno di età muoiono a causa dell’inquinamento atmosferico, un dato allarmante che richiama la necessità di azioni urgenti. Per affrontare queste sfide, è nato il progetto AMBO – Alleanza per un Ambiente a Misura di Bambino, lanciato dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) in collaborazione con 35 società scientifiche e associazioni pediatriche. AMBO si impegna a creare un ambiente urbano più sicuro per i bambini, promuovendo azioni per ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità della vita nelle città. Questo approccio si basa su studi internazionali che suggeriscono nuove linee guida per una progettazione urbana sostenibile, 53e3030 elaborata da ricercatori spagnoli: ogni persona dovrebbe vedere almeno tre alberi dalla propria abitazione, vivere in un quartiere con una copertura arborea del 30% e avere accesso a uno spazio verde entro 300 metri. Gli esperti suggeriscono di ampliare gli spazi verdi urbani con parchi, giardini pensili e orti, per contrastare l’inquinamento e ridurre il riscaldamento urbano. La presenza di vegetazione non solo contribuisce a migliorare la qualità dell’aria, ma favorisce uno stile di vita più attivo e riduce lo stress. In linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per un futuro urbano sano e vivibile per le nuove generazioni attraverso azioni concrete da parte di governi, istituzioni, associazioni e cittadini per abbattere l’inquina mento, aumentare gli spazi verdi e costruire città più a misura di bambino.