Sanità e intelligenza artificiale: il dilemma tra accessibilità ed etica nelle diagnosi del futuro

Conquiste del Lavoro – Anno 2025 – 15 Febbraio
Negli ultimi anni, i modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) hanno segnato una svolta fondamentale nel panorama tecnologico, spingendo molti settori a considerarli strumenti indispensabili. La rivoluzione è iniziata con l’arrivo di ChatGPT nel novembre 2022, una chatbot sviluppato da OpenAI che ha stupito il mondo per la sua abilità nel generare e comprendere il linguaggio naturale. Questo progresso ha trasformato le potenzialità d’uso dell’intelligenza artificiale, tra cui la sanità, dove questi modelli vengono già impiegati per migliorare diagnosi e trattamenti. In particolare, l’utilizzo di modelli come ChatGPT nelle pratiche mediche sta mostrando potenzialità straordinarie. Ospedali e cliniche stanno testando ChatGPT per analizzare cartelle cliniche e generare diagnosi preliminari, riducendo i tempi di risposta e migliorando l’efficienza. Questi strumenti sono anche impiegati per l’assistenza personalizzata, utilizzata per combinare dati genetici e medici, creando piani di trattamento su misura. Tuttavia, l’adozione dell’IA deve affrontare sfide etiche significative. I bias nei dati possono portare a disuguaglianze nelle diagnosi e nei trattamenti, un rischio che si amplifica quando si utilizzano modelli che non sono stati sufficientemente regolamentati per l’uso clinico. Nel contesto internazionale, l’approccio open-source adottato da DeepSeek-R1 sta attirando l’attenzione per la sua accessibilità. Secondo The Lancet, questo approccio potrebbe democratizzare l’accesso alle tecnologie IA, permettendo a più paesi, in particolare quelli in via di sviluppo, di adottare strumenti avanzati senza dover sostenere i costi di hardware sofisticato. Tuttavia, anche modelli come DeepSeek, pur con vantaggi evidenti in termini di accessibilità, non sono esenti da critiche. Come sottolineato in articoli come quelli di The Guardian e MIT Technology Review, l’eventuale censura nelle risposte e la gestione dei dati pongono interrogativi sulla trasparenza e sull’imparzialità di tali modelli, che potrebbero influenzare negativamente l’applicabilità globale, inclusi contesti sanitari delicati. L’integrazione di questi modelli nei flussi di lavoro sanitari, però, non è senza difficoltà. Molti ospedali e cliniche stanno affrontando sfide pratiche nell’implementare IA come ChatGPT nei loro sistemi di gestione delle informazioni sanitarie. Sebbene i modelli di linguaggio offrano un grande potenziale, la loro integrazione nei sistemi esistenti, come le cartelle cliniche elettroniche, richiede investimenti significativi e una regolamentazione precisa per garantire che le informazioni trattate siano sicure e accurate. Questi modelli di linguaggio come ChatGPT e DeepSeek rappresentano due visioni contrastanti dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, Il futuro dell’AI nella medicina sarà probabilmente un equilibrio tra innovazione, accessibilità e responsabilità, con il fine ultimo di migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria a livello globale.