Rapporto Osservasalute 2022: stato di salute e qualità dell’assistenza delle regioni d’Italia

Conquiste del Lavoro – Anno 2023 – 24 Giugno
Non siamo ancora in grado di stabilire quali “danni collaterali” alla salute abbia causato l’emergenza sanitaria
Mercoledì 21 giugno, è stato presentato alla stampa presso Università Cattolica, il “Rapporto Osservasalute 2022. Il Rapporto, fornisce annualmente i risultati del check-up della devolution in sanità, corredando dati e indicatori con un’analisi critica sullo stato di salute degli italiani e sulla qualità dell’assistenza sanitaria a livello regionale. Non siamo ancora in grado di stabilire quali “danni collaterali” alla salute degli italiani abbia causato l’emergenza sanitaria, sicuramente ha prodotto buoni propositi e finanziamenti derivanti dal PNRR. Quello che è certo è che non ci sarà un aumento consistente del finanziamento ordinario del SSN da parte dello Stato, come testimonia lo stanziamento previsto nel DEF 2023 che prevede, per il 2025, 135 miliardi di € e, per il 2026, 138 miliardi €. Nell’attesa dei buoni propositi, corroborati dalle risorse del PNRR la Sanità Pubblica si trova a operare con risorse limitate, con un incremento della spesa dal 2015 al 2019 mediamente, inferiore a quello registrato dal PIL. Il rallentamento della spesa sanitaria pubblica tra il 2015 e il 2021 ha aumentato la spesa a carico delle famiglie. In termini di offerta di strutture, la sanità arretra: gli ambulatoriali a gestione diretta, dal 2014 al 2021, sono diminuiti del 3,1%, riduzione solo in parte compensata dall’aumento dell’offerta di strutture private in convenzione. Riduzione per i posti letto ospedalieri che hanno seguito il SSN sempre meno incentrato sull’assistenza ospedaliera. Finora, questi cambiamenti non hanno portato ad un adeguato potenziamento delle cure primarie e dei servizi territoriali, per la presa in carico dei pazienti fragili e multicronici. Sul fronte delle risorse di personale, il numero dei medici e degli infermieri negli ultimi 20 anni è rimasto stabile, ma si registrano squilibri preoccupanti in alcune branche specialistiche. Stanno diminuendo, infatti, i MMG, i PLS e i chirurghi. Nonostante la riduzione delle risorse, gli esiti di salute stanno migliorando, la mortalità evitabile, tra il 2004 e il 2019, è diminuita sensibilmente, così come la mortalità per tumore nell’età adulta. Si tratta di sensibili miglioramenti ottenuti, in gran parte, all’attività di prevenzione, in particolare sull’attivazione dei programmi di screening oncologici. Nella speranza di una crisi sanitaria ormai alle spalle, resta da verificare la tenuta della salute dopo la pandemia che ha limitato l’accessi bilità delle strutture, causando ritardi nell’erogazione delle prestazioni differibili, come quelle legate alla prevenzione. Scoraggiante è la “ripresa” dei casi di malattie infettive, in particolare a trasmissione respiratoria. Molta preoccupazione infine, suscita la scarsa attenzione ai temi dell’inquinamento ambientale. La domanda che ci si pone è se il SSN, razionando le risorse, ha recuperato efficienza, riducendo sprechi e inappropriatezza, oppure si sta mettendo a rischio quanto ottenuto precludendo ulteriori progressi in termini di salute e benessere?
