Pnrr sanità territoriale, come cambia l’idea di salute della Regione Calabria

A COLLOQUIO CON IL PRESIDENTE ROBERTO OCCHIUTO:
”Ridare a tutti i cittadini il sacrosanto diritto alla cura”
Presidente, in molti dei suoi interventi, ha raccontato di aver “raccolto un sistema sanitario in macerie”. Dopo 12 anni di commissariamento nazionale, da più di un anno ha la responsabilità diretta della Sanità regionale.
In questo primo anno e mezzo abbiamo gettato le basi per rigenerare la sanità calabrese. In tante strutture sanitarie stiamo sostituendo macchinari obsoleti con nuove tecnologie, riuscendo a garantire più efficienza e qualità delle cure. In totale abbiamo consegnato in tutta la Regione 163 grandi apparecchiature, di cui 156 sono già state collaudate. Cariati, Trebisacce e Praia a Mare, tre presidi importantissimi, sono nuovamente nella rete ospedaliera. Abbiamo impresso un’accelerazione decisiva alla costruzione degli ospedali di Vibo Valentia e della Sibaritide. Ci sono 826,2 milioni di fondi Inail e 320 milioni di fondi statali per i presidi e gli ospedali, tra i quali Locri, Melito Porto Salvo, Castrovillari, Cetraro e Paola. Con il Cis Salute del Pnrr avremo anche 350 milioni per ospedali di comunità e case della comunità. Abbiamo scritto la ‘manovra d’autunno’ che ci permetterà di assumere 3.600 operatori sanitari. È stata avviata la riorganizzazione del 118: finalmente avremo anche noi una centrale unica dell’emergenza/urgenza. Nelle prossime settimane partirà Azienda Zero, l’organo di governo regionale della sanità. Passo dopo passo, per ridare a tutti i cittadini il sacrosanto diritto alla cura.
Si è molto discusso della sua scelta di portare in Calabria i medici cubani, vorrei però parlare con lei, dell’infermiere di famiglia, professione sulla quale il Pnrr punta molto.
I medici cubani sono arrivati per sopperire ad una carenza di personale e rappresentano una risposta a tempo a un’emergenza che vogliamo superare con i concorsi e le assunzioni a tempo indeterminato. Per il resto, non c’è dubbio che uno dei nostri obiettivi sia quello di realizzare la vera medicina di prossimità. Riguardo l’infermiere di famiglia e comunità abbiamo stimato che in Calabria ne servono circa 600, vale a dire 1 ogni 3000 abitanti. È mia intenzione utilizzare al meglio questi professionisti, che opereranno insieme ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, agli assistenti sociali, soprattutto nei piccoli centri, per assistere meglio i pazienti anziani e quelli cronici. Vogliamo organizzare con l’Istituto Superiore di Sanità un master da offrire alle aziende con l’obiettivo di formare gli infermieri già presenti sul territorio, al netto dei nuovi assunti che dovranno già avere la specifica formazione, proprio per migliorare le prestazioni. I primi 50 infermieri formati faranno poi la formazione agli altri, insieme ai professionisti dei Dipartimenti regionali e all’ISS.
Dati Istat dicono che in Calabria l’incidenza dei NEET (giovani che non lavorano non studiano e non frequentano corsi di formazione) sul totale della popolazione nel 2021 è al 33,5%, superiore alla media nazionale (23,1%). Come porre rimedio.
Ho sempre sostenuto che il Pnrr può contribuire concretamente a creare significative opportunità economiche. Le politiche del mio governo, sono orientate a vivacizzare le potenzialità dell’economia regionale, e garantire i livelli di assistenza e civiltà a tutti i cittadini. Solo così, otterremo dei risultati per i nostri giovani, i quali finora hanno quasi desistito dal partecipare alla vita sociale ed economica della regione cercando fortuna in altri territori. Abbiamo messo in campo oltre 70 milioni di risorse Pnrr e Por sulle politiche attive del lavoro, ma la vera scommessa, è far diventare la Calabria una terra che attragga investimenti dalle aziende nazionali e internazionali, creando concrete opportunità ai nostri giovani.
Lo slogan della sua campagna elettorale è stato: “La Calabria che non ti aspetti”. Ha trovato qualcosa di positivo, nella Regione, che non si sarebbe aspettato.
Quando mi sono insediato alla guida della Regione, ho trovato una realtà in ginocchio, svilita in molti settori, ma ho trovato anche un enorme capitale umano e professionale in tanti ambiti, nella burocrazia regionale, nel mondo sanitario, imprenditoriale, delle università, delle professioni e del volontariato. La Calabria, oltre alle enormi risorse e potenzialità relative al suo territorio, ha un tessuto umano straordinario di capacità ancora inespresse. Lavoro per far crescere la Calabria e garantire ai calabresi di realizzarsi al meglio, in un contesto finalmente di normalità.