Intelligenza artificiale e vaccinazioni mirate per proteggere i pazienti fragili

Conquiste del Lavoro – Anno 2024 – 13 Aprile
Le persone vulnerabili stanno aumentando, sia per ragioni demografiche (come l’incremento degli ultra-65enni in Italia, che costituiscono ormai un quarto della popolazione) sia a causa di patologie come tumori e diabete, che rendono questi individui più suscettibili a complicazioni, incluso il rischio di infezioni, molte delle quali prevenibili attraverso i vaccini. Per proteggere al meglio questa popolazione, è necessario adottare un’approccio proattivo. Questa è la filosofia alla base del Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale 2023-2025, che mira a garantire una copertura estesa dei punti vaccinali e a raggiungere in modo più efficace gruppi di persone ad alto rischio o difficilmente accessibili. Anche la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS condivide questa visione e ha sviluppato un nuovo progetto per identificare e proteggere le persone vulnerabili, offrendo loro una serie di vaccinazioni presso un ambulatorio vaccinale ospedaliero che sta per aprire. Alla fondazione Gemelli, su 90 mila pazienti dimessi l’anno, circa la metà è composta da soggetti potenzialmente fragili (pazienti oncologici, diabetici, immunodepressi, trapiantati). Per tutti loro potrebbe essere programmata una protezione vaccinale per malattie quali influenza, Covid-19, polmonite da pneumococco, herpes zoster e, prossimamente, virus respiratorio sinciziale. Fondamentale l’al leanza con i clinici e gli specialisti che assistono questi pazienti perché ci aiutino a individuare, rispetto al loro percorso diagnostico-terapeutico- assistenziale, il momento migliore per offrire questa copertura vaccinale. La possibilità di offrire queste vaccinazioni in un setting ospedaliero, rappresenta una grande opportunità grande, perché porterebbe vantaggi non solo per i pazienti, ma anche per le strutture ospedaliere, con un efficientamento della loro organizzazione (più rapido turn over dei posti letto) e per l’ab battimento del rischio di riospedalizzazione per complicanze legate alle malattie infettive prevenibili da vaccino. Un’altro punto cruciale è come individuare i fragili. Alla Fondazione Gemelli a farlo sarà un algoritmo di intelligenza artificiale messo a punto dall’ICT che verrà applicato ai registri sanitari elettronici dell’ospedale. Queste persone verranno ricontattate, per un’offerta attiva di vaccinazione presso l’ambulatorio vaccinale della Fondazione Gemelli (presso la sala prelievi, una volta a settimana) o presso i centri vaccinali di riferimento della ASL Roma 1 che collabora al Progetto. Questa attività rientra nel Work Package 3 CareVax, parte del progetto nazionale multi-stakeholder DARE (DigitAl lifelong pRevEntion). La fase pilota del progetto, avviata questo mese di aprile e programmata per una durata di sei mesi, coinvolgerà i pazienti del Centro Malattie dell’Apparato Digerente (CEMAD) e gli emodializzati, con l’obiettivo di stabilirla come un’attività strutturata in grado di beneficiare tutti i pazienti della Fondazione Gemelli.