La Giornata Mondiale del Malato e l’appello alla tenerezza

Conquiste del Lavoro – Anno 2024 – 10 Febbraio
L’11 febbraio 2024 ricorre la 32.ma GIORNATA MONDIALE DEL MALATO. Fu San Giovanni Paolo II ad istituirla, nella ricorrenza dell’apparizione della Madonna a Lourdes. Papa Giovanni Paolo II ha avviato la giornata nel 1992 per incoraggiare le persone a pregare per coloro che soffrono di malattie e per i loro assistenti. Al Papa stesso era stato diagnosticato il Parkinson un anno prima, nel 1991, e si ritiene che la sua stessa malattia sia stata l’impulso per la sua designazione del giorno. La Giornata Mondiale del Malato non è una festa ufficiale, quindi le aziende, le scuole e gli uffici governativi sono aperti. Durante il giorno le persone in tutto il mondo si prendono il tempo per pregare per i malati e per coloro che lavorano molto duramente per alleviare le sofferenze dei malati in questo giorno e quotidianamente. Le organizzazioni di fede celebrano questa giornata soprattutto per fornire ai malati medicine, cibo e guida spirituale. Come curiosità, Papa Benedetto XVI dichiarò la sua decisione di dimettersi dal suo incarico di Papa proprio in questo giorno nel 2013 evidenziando la sua salute cagionevole come motivo della sua decisione. “Malati, non abbiate vergogna del vostro desiderio di vicinanza e tenerezza”. “A voi, che state vivendo la malattia, passeggera o cronica, vorrei dire: non abbiate vergogna del vostro desiderio di vicinanza e di tenerezza! Non nascondetelo e non pensate mai di essere un peso per gli altri.” “Prendiamoci cura di chi soffre ed è solo, magari emarginato e scartato.”. Questo è tanto altro nel Messaggio di Papa Francesco sulla 32ª Giornata Internazionale del Malato. Il Santo Padre affronta il tema della solitudine e dell’isolamento nel contesto delle malattie, richiamando alla centralità delle relazioni umane. Il Pontefice inizia sottolineando il disegno divino di creare l’essere umano per la comunione, evidenziando la nostra necessità intrinseca di relazioni. Il messaggio riflette sulla dolorosa esperienza di solitudine durante la pandemia da Covid-19, evidenziando l’isolamento dei pazienti e del personale sanitario. Il Papa allude anche alle sofferenze causate dalla guerra e dalla fragilità umana, sottolineando l’impatto negativo della cultura dell’individualismo. Il concetto biblico ‘Non è bene che l’uomo sia solo’ viene ripreso, sottolineando il progetto di comunione di Dio e la ferita del peccato che genera isolamento. Il Papa invita a curare il malato attraverso la cura delle relazioni, a partire dalla vicinanza compassionevole e dalla tenerezza. Il messaggio conclude con un appello a prendersi cura degli ammalati, dei fragili e dei poveri, e a contrastare la cultura dell’individualismo, coltivando quella della tenerezza e della compassione. Questa importante ricorrenza ci invita a riflettere sulla nostra responsabilità collettiva nel sostenere coloro che soffrono e nel promuovere una cultura di solidarietà e cura reciproca verso gli ammalati, i fragili, i poveri al centro delle attenzioni umane.