Fragilità e solitudine nell’invecchiamento: danni come fumare 15 sigarette al giorno

Conquiste del Lavoro – Anno 2024 – 9 Marzo
La fragilità, uno stato legato all’età di ridotta riserva fisiologica, è una sfida clinica e di salute pubblica globale. Entro il 2050, si prevede che oltre 1,5 miliardi di persone in tutto il mondo abbiano più di 65 anni; questa rapida crescita della popolazione anziana è accompagnata da un aumento del numero di anziani che vivono con la fragilità. In tutto questo si associa un’altro problema a carico degli anziani: la solitudine. Dal punto di vista fisico, la solitudine, può portare a un aumento del rischio di patologie cardiache, ipertensione, obesità e ridotta capacità immunitaria. Dal punto di vista mentale, può causare depressione, ansia, deterioramento cognitivo e aumento del rischio di demenza. La mancanza di interazioni sociali e di sostegno emotivo può influenzare negativamente la qualità della vita degli anziani, compromettendo la loro salute complessiva. Pertanto, è essenziale promuovere la partecipazione sociale e le relazioni significative per mitigare gli effetti nocivi della solitudine negli anziani. Uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Glasgow e dell’University Medical Center di Amsterdam evidenzia come la solitudine potrebbe avere un effetto negativo sulla salute fisica e mentale degli anziani. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista The Lancet Healthy Longevity. I ricercatori hanno analizzato i risultati di oltre 130 lavori precedenti per valutare la solitudine e l’impatto che può avere sulle persone che sono avanti con gli anni. Stando a quanto emerge dall’indagine, l’assenza di compagnia può essere associata a un incremento di condizioni come fragilità fisica, depressione e declino cognitivo. Sia la fragilità (ridotta riserva fisiologica) che la vulnerabilità sociale (scarsità di adeguate connessioni sociali, supporto o interazione) diventano più comuni con l’avanza re dell’età e si associano spesso associate a conseguenze negative. Negli ultimi anni specialmente a seguito della pandemia di Covid- 19, si presta maggiore attenzione ai potenziali effetti dannosi della solitudine e dell’isolamento sociale sulla salute degli anziani. Ricerche precedenti avevano già indicato che la fragilità può portare a una diminuzione dei contatti sociali. In alcuni casi, la vulnerabilità fisica può anche far sì che le persone perdano i contatti sociali o diventino più sole, ad esempio perché diventano meno mobili. La compromissione dell’attività sociale può avere effetti dannosi sulla salute, tanto che lo scorso anno il Surgeon General degli Stati Uniti ha affermato che la solitudine è altrettanto dannosa quanto fumare 15 sigarette al giorno. Inoltre, si è visto quando le persone si sentono sole o che non hanno contatti sociali corrono un rischio maggiore, tra l’altro, di depressione e di varie malattie croniche. La mancanza di contatti sociali, ad esempio, può avere un effetto diretto sul sistema immunitario, ma può anche avere un effetto indiretto sulla salute, ad esempio attraverso uno stile di vita non sano.