Difficoltà nei pronto soccorso: genesi multifattoriale soluzioni a più livelli

Il Pronto Soccorso (PS) costituisce indubbiamente una delle aree più complesse all’interno di una struttura ospedaliera. La crisi che la Medicina d’Urgenza (MEU) sta attraversando a livello nazionale ha origini multifattoriali e, di conseguenza, richiede una risposta ipotetica che coinvolga diversi ambiti. La carenza di personale medico e infermieristico a livello nazionale (4500 medici e 10.000 infermieri) e l’outsourcing hanno gravi conseguenze sull’assistenza e sul clima lavorativo. La perdita costante di personale, non solo aumenta i costi aziendali, ma riduce nettamente la qualità dell’assistenza. Impatti negativi significativi, dovuti alla coesistenza di professionisti retribuiti in maniera molto diversa (dipendenti vs. cooperative/gettonisti. Le condizioni che portano alla fuga dei medici contribuiscono in modo consistente alla scarsa attrattività delle borse di studio in MEU, come dimostra il fatto che nel 2023 il 69% delle borse disponibili è rimasto non assegnato. Altro problema le aggressioni fisiche e verbali nei PS, spesso causate dalla mancanza di Forze di Polizia stabilmente presenti, che dovrebbero essere operative 24 ore su 24 con compiti specifici per proteggere il personale. Fondamentale implementare corsi di formazione per il personale sanitario sulla gestione delle aggressioni da parte degli utenti e prevedere la protezione dell’ingresso/triage del PS con l’installazione di telecamere dotate di sistemi di registrazione video e dispositivi di segnalazione alle Forze dell’Ordine tramite pulsanti, in caso di situazioni critiche o aggressioni. C’è poi il persistente problema del sovraffollamento e del cosiddetto ‘boarding’ che continua a gravare sui PS in tutta Italia. È cruciale seguire le linee guida Ministeriali stabilite nella Conferenza Stato- Regioni del 1° agosto 2019. In particolare, attuare un piano straordinario, come parte del PNRR, per la ristrutturazione e la progettazione dei PS in base alle reali necessità assistenziali dei pazienti, tenendo conto dei cambiamenti drastici avvenuti negli ultimi 20 anni. Importante definire una procedura di dimissione dai reparti ospedalieri 7 giorni su 7, inclusi giorni festivi e prefestivi, al fine di gestire efficacemente i posti letto e renderli disponibili per i ricoveri dai Pronto Soccorso. Utilizzare i MMG presenti nei PS (per i codici minori) per attivare i percorsi di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). È cruciale implementare restrizioni significative agli accessi impropri ai PS. Considerare i progressi fatti con il DM 77, come l’attivazione di ambulatori a bassa complessità e la creazione di Case di Comunità aperte h 12/24 per accogliere i codici Bianchi e Verdi. Potenziare le attività di telecontrollo e telemonitoraggio, per intercettare principalmente le chiamate ritenute ‘non urgenti’ dal 118, in modo da evitare che gli utenti si rivolgano al PS in modo inappropriato, indirizzando piuttosto le loro esigenze verso i servizi territoriali e le cure primarie.