Pnrr e missione intelligenza artificiale: aperta la corsa a disciplinare la progettazione e l’uso

Conquiste del Lavoro – Anno 2023 – 17 Giugno
10 soggetti attuatori con compiti differenti che coinvolgeranno oltre 359 ricercatori
Parlando di scenari futuri, è certo che l’intelligenza artificiale avrà un impatto significativo nel modo del lavoro e che sarà sempre più importante avere delle conoscenze trasversali e un approccio multidisciplinare sia per “ fare la differenza”, sia per saper gestire la tecnologia. In Italia lo sviluppo della AI è anche oggetto di finanziamento da parte del Pnrr. La Missione 4 mira infatti a “ rafforzare lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza competitività e resilienza”, potenziando il sistema di istruzione, formazione e ricerca. I benefici di questo potenziamento intellettuale e tecnologico saranno a cascata su tutte le 6 missioni del Pnrr. Più esattamente la componente 2 della Missione 4 del PNRR mira a sostenere le spese necessarie in ricerca e sviluppo, sostegni raggruppati in tre linee di intervento che si distribuiscono su undici investimenti. I fondi sono infatti stati resi disponibili attraverso il bando numero 341 del 15 marzo scorso rivolto al partenariato pubblico privato: “Partenariati estesi alle università`,ai centri di ricerca, alle aziende per il finanziamento di progetti di ricerca di base”, Missione 4 “ Istruzione e ricerca”, Componente 2 “ Dalla ricerca all’impresa”, investimento 1.3, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU. Grazie a questo bando è nato il Future Artificial Intellingence Research hub (Fair), soggetto attuatore e referente unico appositamente costituito per l’attuazione, il coordinamento e la gestione del “ Partenariato esteso” relativo all’area tematica 1 – Intelligenza Artificiale. Dieci soggetti attuatori ( denominati spoke) con compiti differenti, che coinvolgeranno oltre 359 ricercatori per sviluppare servizi strategici per il paese. Saranno impegnati: la Scuola Normale Superiore di Pisa, l’Università di Trento, l’Università di Napoli “Federico II”, Il Politecnico di Milano, la Sapienza di Roma, il Politecnico di Torino, l’Università di Bari, l’Università di Bologna, l’Università della Calabria e l’Istituto italiano di Tecnologia di Catania. Un aspetto fondamentale sarà regolamentarne l’utilizzo, definendo i temi giuridici sui quali occorre lavorare per creare ed immettere sul mercato un software di AI, la protezione dei dati a salvaguardia dei diritti dei cittadini e anche della loro eticità, considerato l’impatto che la AI avrà a livello sociale. Infatti si è aperta la corsa a disciplinare la progettazione e l’uso della AI. Un nuovo passo avanti è stato fatto con l’approvazione della relazione del Parlamento europeo sulla proposta di Regolamento per fissare un quadro normativo sull’intelligenza artificiale in Unione Europea. L’obiettivo sarà dare il via libera entro la fine della legislatura ( nella primavera del 2024) alla prima legislazione al mondo a livello orizzontale e di ampio respiro sull’intelligenza artificiale, che regolamenterà uno degli aspetti più cruciali della gestione della doppia transizione digitale e verde dell’Unione Europea.