Inquinamento da plastica, particelle dai terreni alla tavola

Conquiste del Lavoro – Anno 2023 – 23 Settembre
L’ inquinamento da plastica coinvolge anche il suolo. La terra sulla quale vengono coltivati i prodotti che poi portiamo in tavola ne è piena. Ogni anno si depositano sui terreni agricoli 63000 tonnellate di micro e nanoplastiche in Europa e 44000 tonnellate nel Nord America. Ciò avviene principalmente tramite la contaminazione di acque, compost, fanghi, materiali plastici usati in agricoltura e deposizioni atmosferiche. Anche se non vi sono dati certi, molte di queste invisibili particelle finiscono nei nostri piatti e l’OMS stima che ingeriamo fino a 6900 particelle di microplastiche per litro di acqua potabile, fino a 10040 in birre e latte, oltre una per grammo nel pesce, fino a 317 mg ( microgrammi) per grammo nel riso, e concentrazioni variabili nei sali da cucina. L’OMS stima anche un introito complessivo giornaliero variabile fino a un massimo di 1395 particelle di plastiche ingerite con il cibo, 20,8 tramite l’acqua e di 170 al giorno per semplice inalazione. Tutte stime che vanno a confermare i numerosi studi che negli anni hanno rintracciato le minuscole particelle negli organi umani e persino nel cervello e nel cuore. Sono alcuni dei dati riferiti dai ricercatori dell’Unicatt di Piacenza ad AGRIFOODPLAST, prima Conferenza internazionale sulle micro e nano-plastiche nelle catene agroalimentari tenutasi dal 10 al 12 settembre scorso presso l’ateneo di Piacenza. Il convegno si è occupato di destino delle micro e nanoplastiche negli ambienti terrestri, di processi di degradazione e impatto sulle funzionalità ecologiche nei suoli agricoli, di valutazione ed implementazione di metodi analitici per la quantificazione negli alimenti, e di effetti tossicologici ed ecotossicologici lungo le catene alimentari. I materiali plastici sono spesso noti per la loro elevata resistenza ai processi di degradazione, che ne determina l’accumulo nell’ambiente. Gli agenti fisici e biologici possono disgregare le plastiche e le bioplastiche in micro e nanoplastiche (rispettivamente con dimensioni comprese tra 5 mm e 1 mm le prime, e inferiori a 1 mm le seconde), che pongono potenziali problemi tossicologici ed ecotossicologici. L’identificazione e la quantificazione delle micro e nanoplastiche in matrici complesse come il suolo, le piante, gli alimenti e i tessuti umani è incerta, il che aumenta la difficoltà di comprendere i loro potenziali rischi. Mentre la contaminazione da plastica negli ambienti acquatici è stata studiata per decenni, solo recentemente la comunità scientifica ha spostato l’attenzione sugli ambienti terrestri. La contaminazione da plastiche e bioplastiche in agricoltura influisce sulle funzioni fisiche, chimiche e microbiologiche del suolo. Le colture, possono assorbire particelle di plastica ed entrare nella catena alimentare, provocando effetti tossicologici che sono ancora in fase di studio. Poiché la plastica è una componente inevitabile delle catene agroalimentari, è fondamentale comprendere i rischi e sviluppare strategie di mitigazione.