Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza contro l’abbandono a tutela della persona

Conquiste del Lavoro – Anno 2023 – 1 Luglio
Nel nostro paese, su 7 milioni di over 75, ben 2,7 milioni hanno difficoltà motorie e la metà dichiara di non poter contare su un aiuto adeguato alle proprie necessità. Una situazione, che rischia di peggiorare nei prossimi anni, con il bisogno di assistenza destinato a raddoppiare. Occorre trovare soluzioni sulla non autosufficienza degli anziani, contrastando la solitudine di tante persone che vivono nell’incertezza e nella paura, indicando nuove strade per il welfare del futuro. A livello demografico in Italia, andiamo verso una società sempre più matura, oggi si entra nella condizione di ‘anziano’ dopo i 75 anni, soglia in continuo mutamento. Fondamentale generare benessere, crescita e sviluppo attraverso un sistema sostenibile, basato su condizioni diverse dal passato. I nati di oggi vivranno in media oltre i 100 anni, con un rapporto tra generazioni completamente diverso dal passato. Il ritardo strutturale nell’offerta dei servizi sanitari, la visione tipicamente ‘ospedalocentrica’, sono alcune delle principali cause nella difficoltà di assistere i non autosufficienti. La qualità di salute della popolazione anziana è bassa, tra i 65 e gli 80 anni, raddoppia la presenza di patologie croniche e quintuplicano le gravi limitazioni motorie. Molte criticità dipendono dai cattivi stili di vita. Come rispondere a tutto questo? Ad oggi l’unico modo è l’assistenza informale, cioè un esercito di familiari, badanti neanche tanto qualificati che si trovano a dover gestire situazione complicate. Necessario ripensare e potenziare il ruolo della residenzialità. Le Rsa, devono essere messe al centro dell’assistenza a lungo termine. In Italia, non c’è la cultura degli anziani. Pensiamo ai bambini: esiste un pronto soccorso pediatrico, ma non esiste un pronto soccorso geriatrico; esistono i pediatri di libera scelta, ma non esistono i geriatri di libera scelta. Per far fronte al tema della non autosufficienza, è necessario fare rete, per evitare ricoveri impropri e rispondere ai bisogni delle fasce di popolazione over 65. Cristiano Gori, Ordinario di Politica sociale all’Universi tà di Trento, è ideatore e direttore del Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza. In questo “patto”, vengono elaborate proposte operative per la riforma sull’assistenza agli anziani non autosufficienti. Sono presenti 58 organizzazioni della società civile, rappresentate dagli anziani, i loro familiari, i pensionati, gli ordini professionali e i soggetti che offrono servizi. Si tratta della comunità italiana della non autosufficienza, la quale, ha deciso di superare confini, appartenenze e specificità, per unirsi nella elaborazione di questa riforma. Riforma, non prevista nella versione del Pnrr del gennaio 2021, ma inserita in quella definitiva, presentata a fine aprile. L’obiettivo, sarà quello di costruire un settore unitario, nuovi modelli d’intervento, superando il paradigma clinico-ospedaliero ‘bisogno-prestazione-cura’.